L’errore comune che commetti piantando la lavanda: ecco la distanza esatta per non farla morire

La lavanda è una delle piante aromatiche e ornamentali più amate e facili da coltivare, sia nei giardini che in vaso. Tuttavia, molti appassionati commettono un errore comune durante la sua messa a dimora: piantare le piante troppo vicine tra loro. Questo dettaglio, spesso sottovalutato, può compromettere gravemente la salute della lavanda fino a causarne la morte prematura. Infatti, la corretta distanza tra le piante è fondamentale per garantire non solo la sopravvivenza, ma anche lo sviluppo rigoglioso e una fioritura abbondante.

Perché la distanza è così importante?

La distanza di impianto tra le piante di lavanda determina il corretto sviluppo della parte aerea e radicale di ogni piantina. Spesso, il desiderio di creare folti cuscini fioriti porta a disporre le piante troppo fitte, ma questa pratica porta a conseguenze negative come:

  • Competizione per acqua e nutrienti: le radici delle piantine si intrecciano e si contendono le risorse, limitando la crescita di ognuna.
  • Scarso ricircolo d’aria: una pianta troppo vicina all’altra impedisce un’adeguata ventilazione, condizione ideale per lo sviluppo di malattie fungine e marciumi radicali.
  • Difficoltà nelle operazioni di manutenzione: in caso di coltivazione in pieno campo, una distanza troppo ridotta rende complicata la rimozione delle erbacce e la potatura di mantenimento.

Secondo i principali esperti di coltivazione della lavanda, la distanza sbagliata è tra i primi motivi di fallimento, soprattutto tra i principianti e chi si avvicina per la prima volta a questa pianta rustica e resistente.

La distanza esatta: cosa dicono gli esperti?

Affidarsi alle raccomandazioni degli specialisti è la scelta migliore per una coltivazione di successo. La distanza ideale tra una pianta di lavanda e l’altra in piena terra dipende sia dalla varietà, sia dal clima locale. Le principali fonti suggeriscono le seguenti misure:

  • Nelle coltivazioni domestiche o ornamentali, è preferibile lasciare almeno 30-45 cm tra ogni pianta, fino a un massimo di 60 cm nei casi di varietà più vigorose o in zone molto umide, per facilitare il ricircolo d’aria.
  • Per chi desidera produrre olio essenziale o realizzare un vero campo di lavanda, la distanza tra le file può arrivare a 70-100 cm, così da agevolare il passaggio di attrezzi o mezzi agricoli per la manutenzione e la raccolta.
  • La distanza minima raccomandata anche per il trapianto in vaso è di almeno 30 cm, soprattutto se si piantano più esemplari nello stesso contenitore.

Molti vivai, infatti, indicano spesso la fascia ottimale tra i 40 e i 60 cm come regola generale per quasi tutte le specie e varietà di lavanda.

Gli errori da evitare nella coltivazione

Oltre a sbagliare la distanza, chi inizia la coltivazione rischia di incappare in altri problemi, a volte collegati proprio alla densità di impianto. Ecco alcune delle criticità più comuni:

  • Terreno troppo compatto o poco drenante: la lavanda necessita di un suolo ben sciolto e drenante. La prossimità tra piante aumenta la ritenzione idrica e favorisce marciumi.
  • Scarsa esposizione alla luce: piantare troppe piante troppo vicine può causare ombreggiamento reciproco, riducendo la quantità di fiori prodotti e la salute generale della pianta.
  • Mancata rimozione delle erbacce: una fila troppo folta impedisce interventi efficaci di pulizia, con il rischio che le infestanti prendano il sopravvento causando competizione e soffocamento soprattutto nei primi mesi di crescita.
  • Potature difficoltose: la distanza errata limita la manovrabilità e ostacola la corretta potatura annuale, indispensabile per mantenere la pianta giovane e piena di fiori.

Un errore spesso trascurato riguarda anche la scelta della stagione per la messa a dimora: in zone miti, l’autunno è ideale, mentre dove gli inverni sono rigidi è meglio intervenire in primavera, sempre rispettando la distanza corretta tra le piantine.

Consigli pratici per una lavanda sempre sana

Per avere una lavanda rigogliosa, profumata e longeva, basta seguire alcune precise indicazioni sia al momento della piantagione che nella manutenzione successiva:

Preparazione del terreno

  • Lavora a fondo il terreno ed elimina tutte le erbe infestanti prima della messa a dimora.
  • Migliora il drenaggio aggiungendo sabbia o ghiaia se necessario.
  • Evita concimazioni eccessive che stimolano la crescita vegetativa a discapito della fioritura.

Messa a dimora e distanza

  • Segna le buche a una distanza compresa tra 40 e 60 cm, regolando a seconda della varietà e dell’umidità dell’area.
  • Non aver paura di lasciare spazio tra le piante: la lavanda cresce rapidamente e col tempo formerà comunque cespi compatti e spettacolari.

Cura delle giovani piantine

  • Controlla l’umidità del suolo e annaffia solo quando il terreno è completamente asciutto.
  • Proteggi le piantine da correnti d’aria troppo forti, soprattutto nei primi tempi.
  • Rimuovi regolarmente le erbacce intorno alle piante per evitare competizione e mantenere il terreno arieggiato.

Potatura e manutenzione

  • Pota leggermente ogni anno, accorciando i rami di un terzo appena dopo la fioritura, per mantenere la forma e stimolare una nuova emissione di rami e fiori.
  • Rinnova le piante ogni 4-5 anni se perdono vigore, sfruttando le talee delle giovani ramificazioni.

Seguendo queste indicazioni, la lavanda saprà regalare non solo profumo e colore a lungo, ma anche una costante fonte di polline per le api e materie prime per creazioni artigianali home-made. Oltre a valorizzare il giardino o il terrazzo, rappresenta una scelta ecologica e sostenibile, in linea con le più recenti tendenze del giardinaggio naturale.

Rispettare la distanza consigliata tra ogni pianta e curare i dettagli della coltivazione permette così alla lavanda di prosperare, evitando errori fatali sin dal principio e garantendo una crescita sana anno dopo anno.

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