Le monete da 1, 2 e 5 centesimi rappresentano spesso un fastidio nel portafoglio e nei cassetti degli italiani. Considerando che dal 2018 in Italia non vengono più coniate le monete da 1 e 2 cent, queste piccole monete continuano però a circolare e risultano utilizzabili nei pagamenti, anche se con sempre meno frequenza nei negozi e quasi mai nelle apparecchiature automatiche. Tuttavia, esistono soluzioni pratiche e semplici per cambiare le monetine di piccolo taglio in modo legale e sicuro.
Cambiare le monete: opzioni disponibili per cittadini e risparmiatori
Le modalità principali per cambiare le monete da 1, 2 e 5 centesimi sono:
- Banca d’Italia: È l’istituto che per legge svolge l’attività di conversione di monete metalliche. Qui puoi presentarti con le monete e richiedere il cambio in tagli maggiori o banconote, fino a un massimo di 500 pezzi per operazione. Non tutte le filiali gestiscono il cambio di monete, quindi è consigliabile informarsi prima e prenotare l’appuntamento.
- Banche e uffici postali: Alcuni istituti di credito offrono ai clienti il servizio di conversione delle monete, anche se in modo meno sistematico rispetto alla Banca d’Italia. Spesso il servizio è rivolto solo ai correntisti e può richiedere la compilazione di modulistica o l’uso di appositi sportelli automatici. Anche qui solitamente si applica il limite di 500 monete per singola operazione.
- Macchinette cambiamonete: Presenti nei supermercati e centri commerciali, in particolare i chioschi Coinstar consentono di inserire facilmente grandi quantità di monete e ricevere in cambio un buono spesa utilizzabile nel punto vendita. Il costo del servizio è intorno al 10% dell’importo versato: cambiando 10 euro in monete, si riceverà un buono di circa 9 euro.
- Pagamenti diretti nei negozi: Le monete di piccolo taglio sono ancora accettate nei pagamenti, ma si può usare solo fino a 50 pezzi per volta, secondo la normativa europea. Superato tale limite il negoziante può rifiutare la somma.
Consigli pratici per il cambio delle monetine
Prima di procedere a cambiare le monete da 1, 2 o 5 centesimi, è utile seguire alcuni accorgimenti:
- Controllare la presenza di esemplari rari o di valore numismatico: Alcune monete, come il celebre “centesimo Mole” (un raro errore di conio del 2002), possono valere centinaia o perfino migliaia di euro se in perfetto stato di conservazione. È consigliabile esaminare attentamente le monete, ricorrendo eventualmente a siti specializzati o al parere di un esperto di numismatica.
- Contare e ordinare le monete: Sia nelle banche che alla Banca d’Italia, presentare le monete già contate e suddivise per taglio velocizza le operazioni e può ridurre eventuali errori al momento della conversione.
- Prevedere tempi d’attesa: Le operazioni di cambio possono richiedere tempo, soprattutto alla Banca d’Italia, dove è spesso necessario prenotare in anticipo. Anche in banca l’operazione potrebbe non essere immediata o riservata solo ai clienti.
Macchinette cambiamonete e Coinstar: comodità e costi da valutare
Le macchinette cambiamonete stanno diventando sempre più diffuse nei grandi supermercati. Tra queste, le Coinstar sono attualmente le più note in Italia. Il funzionamento è semplice: le monete vanno inserite nel dispositivo, che automaticamente le conta e rilascia un buono spesa (non denaro contante) spendibile nello stesso punto vendita oppure, con commissioni aggiuntive, una somma in contanti ridotta. Il servizio è comodo, soprattutto per chi ha molta fretta o una grande quantità di monete, ma è importante ricordare che:
- La commissione standard è di circa il 10% sull’importo caricato.
- Il buono generato dalla macchina può essere vincolato all’utilizzo nello stesso supermercato.
- Non sono ammesse monete molto sporche, danneggiate o straniere, che vengono scartate dal sistema.
Per chi preferisce ricevere banconote o tagli più grandi spendibili ovunque, è preferibile rivolgersi a una filiale della Banca d’Italia o agli sportelli delle banche aderenti al servizio.
Altri consigli utili e aspetti legali
La legislazione europea stabilisce che, ai fini dei pagamenti, si possono utilizzare un massimo di 50 monete per transazione. Tuttavia, alcuni commercianti possono rifiutare di accettare i centesimi, a meno che il prezzo non lo richieda. Ciò rende di fatto complesso disfarsi di grandi quantità di monete tramite pagamenti in negozio, oltre a essere scomodo per il cliente e per l’esercente.
Vale inoltre la pena ricordare che dal 2018 la produzione delle monete da 1 e 2 cent in Italia è sospesa (*sono stampate solo per i collezionisti*), ma restano regolarmente in circolazione legale, pertanto non si corrono rischi nel cambiarle o utilizzarle nei pagamenti. La sostituzione integrale non è ancora avvenuta, quindi il cambio è un’opzione disponibile a tutti.
Cambiare centesimi: confronto tra soluzioni
Ecco un rapido riepilogo dei principali metodi e delle loro caratteristiche:
- Coinstar/macchinette: pratiche e veloci, ma con costo elevato (commissione del 10%), rilasciano buoni spendibili solo negli esercizi convenzionati.
- Banca d’Italia: il metodo più sicuro e trasparente, ideale per grandi quantità, ma può richiedere tempi lunghi e limitazioni di quantità (500 monete per operazione).
- Banche e Poste: accesso solo per clienti e con limiti di quantità, in alcuni casi la procedura può essere laboriosa.
- Negozi: pagamenti consentiti per un massimo di 50 monete contemporaneamente; spesso i commercianti sono restii ad accettarle.
Qualunque soluzione venga scelta, il consiglio fondamentale è verificare il valore numismatico delle monete prima di disfarsene, per evitare di cedere senza saperlo esemplari di grande valore economico o storico.