Sei tornata ridendo dal mercato, carica
di pane, frutta e un’infinità di fiori.
Sui tuoi capelli, vedo,
ha passato le dita il vento.
[Ghiannis Ritsos]
L’arancio e il nespolo sono due piante straordinarie, ricche oltre che di un sapore unico, di uno spessore storico e culturale eccezionale.
Il significato in generale delle piante ha sempre rappresentato un legame profondo nel rapporto tra uomo e natura. Nelle culture antiche, in cui tutto ruotava intorno ai cicli naturali e ai suoi elementi, si usavano gli alberi per costruire abitazioni, foglie e fiori per curare ferite e malattie, frutti e bacche come nutrimento. Alle piante quindi erano associate divinità o venivano assunte come simboli di carattere religioso, spirituale ed esoterico.
Sia nelle tradizioni nordiche che in quelle greche e romane, gli alberi hanno rappresentato l’osmosi tra la superficie della terra, il sottosuolo e il cielo.
Filosofi, sciamani, alchimisti e maghi hanno usato gli alberi come simbolo per dare risposte, semplici e dirette, alle più importanti domande della vita. E, in particolare, Arancio e Nespolo rappresentano due alberi di grande rilievo storico e simbolico.
L’Arancio sarebbe stato importato nel nostro continente solamente a partire dal XIV secolo da marinai portoghesi. Tuttavia in alcuni testi romani è documentato come questa pianta, appartenente al genere citrus, fosse coltivata in Sicilia già nel I secolo. Nel mondo greco il frutto e il fiore dell’arancio erano espressione della felicità coniugale, e ad essi erano dedicate particolari feste propiziatorie. La dea Giunone, sposa di Giove, portò in dote alcuni alberelli dai frutti d’oro che nella mitologia greca erano simbolo di fecondità e amore. E Giove, per custodire questi preziosi doni, li inserì in un giardino sorvegliato dalle ninfe Esperidi, fanciulle dal canto dolcissimo.
Su questa linea nel Rinascimento diventano simboli del Paradiso, espressioni sublimi di purezza e dolcezza. In modo simile, il Nespolo porta con sé miti e simboli. Gli antichi greci avevano consacrato la pianta del nespolo comune al Kronos, il dio del tempo, mentre per i Romani era simbolo di Saturno per le sue qualità apotropaiche.
Le prime coltivazioni del nespolo comune sono state rinvenute lungo le rive del Mar Caspio e risalgono al I millennio a.C. Estesosi poi in tutta l’Asia Minore, il nespolo raggiunse ben presto le coste della Grecia e dell’Italia. Da qui, grazie ai Romani, si diffuse in Europa, e in particolar modo in Germania, tanto da portare Linneo – il medico e naturalista svedese – a identificarlo proprio con il nome Mespilus germanica, ritenendolo erroneamente di origine tedesca. Fino ad arrivare a Giovanni Verga: i suoi Malavoglia erano “quelli della casa del nespolo”, dove il nespolo era un segno identificativo, al pari della barca o dei pesci, e aveva un significato non soltanto narrativo ma espressivo di un ambiente sociale e della vita stessa.
MACEDONIA DI NESPOLE CON PINOLI E ARANCE GRECHE SCIROPPATE AL LIQUORE E CAFFÈ
Facciamo così un salto nella storia antica e presente unendo insieme prima ancora che due ingredienti, due simboli…
Può essere per colazione o per merenda, o anche per un fresco dopo cena. Di una semplicità massima, ma dagli ingredienti freschissimi e super ricercati, questa macedonia sfiziosa si compone di nespole, arance sciroppate greche provenienti da Chios, pinoli e granella di pistacchio.
Accompagnatela con biscotti con i semi: una meraviglia!
Ingredienti per una ciotolina (1-2 porzioni)
4 nespole; 50 g di scorze di arancia sciroppate al liquore e caffè Citrus; 1/2 cucchiaio di pinoli sgusciati; 1 cucchiaio di granella di pistacchio; 1 goccio di succo di limone; biscotti misti (io ho scelto quelli bio ai grani antichi con semi di zucca e zenzero di Pasticceria Manzi).
Preparazione
Prodotti
CITRUS. I prodotti dell’azienda sono distribuiti in Italia da AKTYS / PASTICCERIA BIOLOGICA MANZI
Décor
Ciotolina floreale EASY LIFE
Ricetta di Chiara Caprettini
Scrittrice e foodblogger di Torino, appassionata di culture nordiche antiche. Nordfoodovestest è il foodblog dei piccoli produttori e della cucina letteraria.
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